Tributo "ENZO MARI WE MISS YOU" | collage. | |
Sì Mari è il gorilla dell'arte, degli oggetti per tutti, il più grande di tutti, il più grande della giungla.
"Il progettista non può non avere una sua ideologia del mondo. Se non ce l’ha, è un imbecille che dà solo forma alle idee altrui." (Enzo Mari, 1997)
"Mari non è un designer, se non ci fossero i suoi oggetti mi importerebbe poco. Mari invece è la coscienza di tutti noi, è la coscienza dei designers, questo importa"
A. Mendini, Domus 607, 1980
Da sempre mi sono trovato coinvolto per caso all’interno di una poetica — come l’arte programmata — perché ero in un momento di mia formazione: chiedevo alla scuola d’informarmi, cercavo qualcuno che mi aiutasse; e nella carenza che constatavo, precostituii una piccola grammatica individuale. Subito dopo, mi proposi di spiegare anche agli altri, come a me stesso, la magia dei meccanismi dell’arte, della tensione artistica. Invecchiando, ho capito come sia quasi impossibile svelarli agli altri davvero.
Enzo Mari, Domus 694, 1988
Io sono un artista e lavoro come un artista, proprio per questo, perché so che cosa è l’arte, non sopporto gli oggetti sculture perché sono soltanto il frutto delle arti applicate... L’artista è colui che dà forma a un valore collettivo, in cui tutti si riconoscono.
Enzo Mari. Domus 791, 1997
Stefano Boeri - Presidente della Triennale di Milano dal 2018.
"Enzo Mari è una Costellazione.
Nel corso del tempo ha realizzato una varietà di opere straordinarie – in carta, legno, vetro, ceramica, ferro, acciaio – che, muovendosi senza obblighi tra arte, design, architettura e grafica, oggi abitano collezioni, musei, spazi domestici diffusi in tutto il pianeta.
La profondità del suo lavoro, il suo scavo nella so- stanza del mondo, sono un contrappunto all’ironia e allo sdegno verso quella superficiale mediocrità che Mari ha letto – con qualche rarissima eccezione, tra cui quella di Ettore Sottsass, così lontano eppure così vicino nell’etica del lavoro – nelle sfere della progettazione e della critica.
Non stupisce dunque che in una sua recente intervi- sta (Enzo Mari: i miei archivi per Milano, riportata a pp. 68-69) Mari abbia dichiarato la ferma volontà di donare l’intera collezione delle sue opere alla città di Milano, a condizione che per quarant’anni nessuno possa avere accesso al suo Archivio. Questo perché, secondo le sue più ottimistiche ipotesi, solo tra qua- rant’anni una nuova generazione, “non degradata come quella odierna”, potrà farne un uso consapevole e riprendere così in mano il significato profondo delle cose."
#andotherlittlethingsstudio #eloisemorandi
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